DAZI USA SU DERIVATI DA ACCIAIO E ALLUMINIO – INCREMENTO TARIFFE

( Europa e Internazionalizzazione )

DAZI USA SU DERIVATI DA ACCIAIO E ALLUMINIO – INCREMENTO TARIFFE

decreto presidenziale firmato da Trump il 24 gennaio 2020

Il Presidente USA, Donald Trump, ha firmato il decretoProclamation on Adjusting Imports of Derivative Aluminum Articles and Derivative Steel Articles into the United States – che autorizza l’incremento di un ulteriore 25% dei dazi ad valorem sull’import di alcuni prodotti derivati dell’acciaio e del 10% su quelli dell’alluminio.

La misura si inserisce nell’investigazione condotta ai sensi della Sez.232 del Trade Expansion Act del 1962 che aveva portato a partire dal 23 marzo 2018 (1 giugno per l’UE) all’imposizione di dazi del 25% sull’import di acciaio e derivati e del 10% sull’alluminio.

Le nuove tariffe si applicheranno ai prodotti immessi sul mercato USA a partire dalle ore 00.01 eastern time di sabato 8 febbraio 2020.

 

Di seguito si riportano le voci doganali oggetto del decreto, come contenute negli Annex I e II (in allegato):

  • Derivati Acciaio
  • 7317.00.30, 7317.00.55 e 7317.00.65 (Punte, chiodi, puntine da disegno, rampini, graffette ondulate o smussate ed articoli simili, di ghisa, ferro o acciaio, anche con capocchia di altra materia, esclusi quelli con capocchia di rame); 
  • 8708.10.30 e 8708.29.21 (Paraurti, loro parti e stampi in acciaio degli autoveicoli delle voci da 8701 a 8705 e delle macchine agricole)
  • Derivati Alluminio
  • 7614.10.50, 7614.90.20, 7614.90.40, 7614.90.50 (Trefoli, cavi, trecce ed articoli simili, di alluminio, non isolati per l’elettricità con anima di acciaio e altri); 
  • 8708.10.30 e 8708.29.21 (Paraurti, loro parti e stampi in alluminio degli autoveicoli delle voci da 8701 a 8705 e delle macchine agricole).

 

Nel complesso l’import negli USA dall’Italia nel 2018 delle voci oggetto del provvedimento è stato pari a 4,8 milioni di USD.

Ad essere colpiti saranno tutti i partner commerciali degli USA, ad eccezione di Argentina, Australia, Canada e Messico (per i derivati dell’alluminio) e Argentina, Australia, Brasile, Canada, Messico e Corea del Sud (per i derivati dell’acciaio).

 

Nel decreto presidenziale è specificato che, a seguito del monitoraggio condotto dal Segretario al Commercio, è stato rilevato come l’utilizzo della capacità produttiva dell’industria siderurgica statunitense non abbia ancora raggiunto l’80%, livello considerato minimo per eliminare eventuali minacce alla sicurezza nazionale. Il report mostra inoltre come, nonostante l’imposizione di tariffe a partire dal 2018, l’import negli USA di alcuni derivati di acciaio e alluminio sia aumentato anche in maniera considerevole. Per tali ragioni il Presidente ha ritenuto necessario e opportuno alla luce degli interessi di sicurezza nazionale incrementare le tariffe imposte nel marzo 2018 di un ulteriore 10% per i prodotti derivati dell’alluminio e del 25% per quelli dell’acciaio.

Il Segretario al Commercio continuerà a monitorare nei prossimi mesi i flussi di import dei prodotti oggetto del provvedimento in modo da poter valutare l’eventuale adozione di ulteriori misure qualora dovessero registrarsi aumenti anomali degli acquisti dall’estero.

Il decreto presidenziale prevede una procedura di esclusione per specifiche categorie di prodotti che, a seguito di apposita indagine condotta di concerto con il Segretario alla Difesa, lo USTR e l’Assistente del Presidente per la Sicurezza nazionale, dovessero risultare non prodotte negli Stati Uniti o prodotte in misura non sufficiente a soddisfare la domanda interna.

 

 


Allegato


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Rif.

Alessandra Amato – Tel. 0577257230 – e-mail: a.amato@confindustriatoscanasud.it