“BEECO” A DUBAI COME MODELLO DI IMPRESA NEL SETTORE AGRITECH

( Comunicati Stampa )

“BEECO” A DUBAI COME MODELLO DI IMPRESA NEL SETTORE AGRITECH

Tra le poche aziende italiane ospiti a Dubai per l’evento Cop28 Uae dedicato all’innovazione nel settore agrifood e all’impegno contro il cambiamento climatico, nel padiglione delle Nazioni unite, c’era anche “beeco”. 

Fondata dal grossetano Luigi Galimberti e dal senese Giovanni Ferri, “beeco” ha partecipato con un intervento del Ceo Marco D’Angelo, che ha esposto l’esperienza aziendale come modello dell’innovazione italiana nell’agricoltura digitale. L’evento “Technology, Ai and innovation for transformative climate action in sustainable agri-food systems”, organizzato da Queen Mary University of London, Change for planet, CsDevNet e Fhi360, rientra nel programma della Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, che ogni anno riunisce i leader mondiali, scienziati e politici per concordare come intensificare l’azione globale per risolvere la crisi climatica, valutando – tramite l’evento Cop28 – i progressi degli obiettivi siglati con l’Accordo di Parigi del 2015 e lo sviluppo di strategie concrete e azioni di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici, tramite workshop, networking e dimostrazioni di tecnologie all’avanguardia, per favorire la condivisione di conoscenze e ispirare collaborazioni nell’ambito dell’agricoltura e dell’alimentazione. L’invito a “beeco” si deve all’iniziativa di Nadia Paleari di “Change for planet”, tra gli gli organizzatori dell’evento, proprio per dimostrare come la tecnologia e l’innovazione possano essere alleate fondamentali nella lotta contro il cambiamento climatico e nella costruzione di sistemi alimentari più sostenibili e salutari.

«Il nostro intervento – dichiara il Ceo di “beeco”, Marco D’Angelo – è stato un viaggio di esplorazione di soluzioni green, radicate nella scienza, per far fronte alla necessità di garantire cibo sufficiente alla popolazione globale in crescita vertiginosa, salvaguardando al contempo risorse e ecosistemi».

“beeco” è nata dall’esperienza di Luigi Galimberti e Giovanni Ferri: «L’obiettivo – dichiarano i fondatori – è quello di sfruttare l’innovazione e la tecnologia per rivoluzionare i sistemi alimentari, migliorare la salute umana e rafforzare la resilienza contro le crisi ambientali. Ad oggi collaboriamo con alcune delle menti più brillanti nel campo della sostenibilità, dell’ingegneria agraria e della tecnologia alimentare. Recentemente abbiamo lanciato una serie di iniziative pilota che hanno trasformato significativamente le pratiche agricole in diverse regioni italiane e guidato progetti di ricerca e sviluppo che potrebbero ridefinire il consumo di cibo e la produzione sostenibile a livello globale. Vogliamo essere ambasciatori del cambiamento e reinventare il mercato, delineando un futuro dove l’innovazione inizi dall’agritech e sia il cuore della sostenibilità. L’innovazione dev’essere il vero motore di ogni azione verso un domani più sostenibile e resiliente».

«L’innovazione in tutti i processi produttivi, anche quelli riguardanti il settore primario, è da tempo uno dei temi di riferimento per la nostra associazione – dichiara Francesco Pacini, presidente della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud – e l’auspicio è che si possa estendere per migliorare la produttività di tutti i comparti. E proprio “beeco” è stata partner nell’organizzazione del “Padiglione digital e della sostenibilità” allestito nelle ultime due edizioni alla Fiera del Madonnino, che Confindustria ha voluto dedicare all’agricoltura 4.0 con le testimonianze di esperti e aziende del comparto, per mettere a confronto esperienze virtuose. Anche per questo è motivo di particolare orgoglio vedere una nostra associata partecipare a un evento di caratura mondiale come quello organizzato a Dubai, che ha messo a confronto le migliori esperienze globali in materia di agritech. Il futuro dell’economia del nostro territorio è anche nell’agroindustria digitale: per questo auspichiamo che l’esperienza e le buone pratiche messe in campo da “beeco” siano da esempio per tanti altri imprenditori del territorio».