A CONFINDUSTRIA LA PRESENTAZIONE DEL RENDICONTO SOCIALE INPS DI GROSSETO

( Comunicati Stampa )

A CONFINDUSTRIA LA PRESENTAZIONE DEL RENDICONTO SOCIALE INPS DI GROSSETO

Il Comitato provinciale e la Direzione provinciale Inps hanno presentato il “Rendiconto sociale provinciale 2022” nella sede della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud. 

Ha moderato il convegno Rita Collina, responsabile delle relazioni sindacali della delegazione grossetana di Confindustria e vicepresidente del Comitato provinciale dell’Inps. E i numeri non possono che essere condizionati dal periodo cui sono riferiti, cioè la fine dell’era Covid.

«Possiamo considerare il 2022 come un ritorno alla normalità dopo i due anni di emergenza sanitaria dovuta al Covid – ricorda il direttore provinciale di Inps Grosseto, Gianni Niccolini – che ha reso ancor più evidente l’importanza dell’azione dell’Istituto nella protezione delle fasce più deboli. E alcune novità introdotte per fronteggiare l’emergenza pandemica sono poi diventate strutturali, favorendo la transizione al digitale, a tutto vantaggio degli utenti. Quanto ai numeri, nel 2022 in provincia di Grosseto si è registrato un calo della disoccupazione, con molte più assunzioni (34.254) rispetto al 2021 (erano state 32.756): si tratta però di molti contratti a tempo determinato, riferiti a lavori stagionali. In aumento le cessazioni dei rapporti di lavoro: il saldo netto, cioè la differenza tra assunzioni e cessazioni, è pari a 624 nel 2022, mentre nel 2021 era pari a 2.480. Per quanto riguarda le pensioni dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi, l’importo è inferiore sia alla media toscana che a quella nazionale: l’importo mensile totale in provincia di Grosseto è 1.209,54 euro per le donne e 1.908,91 per gli uomini, a fronte della media toscana di 1.293,50 euro per le donne e 1.959,52 euro per gli uomini. Questo è dovuto al fatto che i lavoratori hanno retribuzioni e dunque redditi più bassi. Anche l’anzianità della popolazione, in provincia di Grosseto, è più elevata della media toscana e nazionale».

A fronte di questo quadro, il ruolo dell’istituto è particolarmente rilevante: «La risposta che Inps offre in provincia di Grosseto – conferma ancora Gianni Niccolini – è performante: la percentuale di prestazioni a sostegno del reddito (come Naspi e cassa integrazione) liquidate in tempi brevi è rilevante. In questo caso, Grosseto fa registrare tempi di pagamento più rapidi (entro 15 giorni nel 93,9% dei casi) rispetto alla media toscana (88,4%) e nazionale (80%). Nel 2022 abbiamo accolto 12.421 domande della Naspi, 1.182 in più rispetto al 2021. Abbiamo comunque la consapevolezza di poter affrontare il futuro nel segno del miglioramento continuo, a beneficio della comunità grossetana».

«Nel merito del rendiconto sociale provinciale 2022 – ha aggiunto Massimo Sbrilli, presidente del Comitato Inps di Grosseto – il tasso di occupazione in aumento rispetto all’anno precedente non deve trarre in inganno, perché nel 2021 sicuramente la pandemia ha maggiormente inciso e soprattutto perché molti occupati lavorano stagionalmente o comunque a tempo determinato. Questo è il motivo per cui il reddito medio locale è inferiore a molti altri territori, sia toscani che nazionali, con ovvie ripercussioni sulle pensioni e nella possibilità di spesa, soprattutto in un periodo, come il 2022, che vede l’inflazione in notevole aumento. Umanamente non si può accettare che queste situazioni conducano tante persone a rinunciare addirittura a spese sanitarie che sono peraltro da tempo in aumento, a causa dell’oggettivo peggioramento dell’offerta del sistema pubblico».

«Seppur l’economia provinciale post-Covid evidenzi un sostanziale stato di salute – ha dichiarato Giovanni Mascagni, responsabile della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud – è importante costruire una nuova visione del nostro sistema di sviluppo, in quanto si registrano elementi di grande criticità come l’impoverimento demografico, l’aumento dell’età media dei grossetani. Fa ancor più impressione il dato legato all’emigrazione di giovani grossetani che lasciano il nostro territorio. Il nostro sistema sociale risulta estremamente legato ai redditi pensionistici, che inevitabilmente nel corso degli anni scompariranno e dovranno dunque essere integrati da nuove forme di ricchezza che possano portare un miglioramento, arricchimento e diversificazione del sistema imprenditoriale, pena l’impoverimento del territorio».

«Il rendiconto sociale dell’Inps – ha dichiarato Monica Pagni, segretaria generale della Cgil di Grosseto – è la conferma di quello che diciamo da anni in merito alla situazione demografica della nostra provincia, che vede un alto indice di invecchiamento. Questo comporta un ruolo centrale dell’istituto nell’economia del territorio. Nonostante l’efficientamento degli uffici, preoccupa il calo progressivo del personale in servizio all’Inps: è la conseguenza della politica di disinvestimento sui servizi pubblici, dalla sanità alla previdenza. Una politica di taglio al lavoro pubblico che si ripercuote direttamente sui cittadini, in particolare in un territorio come il nostro, che vede un reddito medio in calo, inferiore a 15mila euro. Diminuirà di conseguenza anche l’importo delle pensioni future. Preoccupano inoltre l’evasione contributiva e l’evasione fiscale, che portano a una minore sicurezza sui luoghi di lavoro. In questa situazione i cittadini-utenti hanno minori tutele e potranno rivolgersi sempre meno a un ente come l’Inps».

«Presentare pubblicamente il rendiconto della propria attività – ha dichiarato Annarita Bramerini, direttore generale di Cna Grosseto – è un’iniziativa importante con cui Inps dimostra trasparenza e inclusione e che denota attenzione nei confronti delle parti sociali che hanno un rapporto costante con l’istituto, come nel caso di Cna, agendo così nell’interesse delle imprese e dei cittadini in generale. Presiedo la commissione Inps degli artigiani e faccio parte del Comitato provinciale, e al presidente Sbrilli va riconosciuto il merito di aver ampliato, nel corso del suo mandato, il confronto tra l’istituto e le parti sociali. Quanto al rendiconto sociale, i dati confermano la fotografia della nostra provincia, dove il calo demografico si fa sentire più che altrove: numeri preoccupanti, perché confermano che sempre meno esiste il ricambio generazionale alla guida delle aziende. A fronte di chi chiude, perché giunto al termine del proprio ciclo, non c’è un’adeguata continuità».

«Il rendiconto dell’Inps – ha dichiarato Katiuscia Biliotti, segretaria generale della Cisl di Grosseto – serve anche alle organizzazioni sindacali per ragionare sulla situazione del nostro tessuto economico e produttivo e cercare quindi di fare proposte idonee a favorire la crescita. I dati presentati purtroppo non sono positivi. Il calo demografico, ad esempio, è una costante: non solo perché i giovani se ne vanno, ma anche perché non si fanno più figli. Inoltre il nostro territorio è caratterizzato da aziende piccole, che spesso non riescono ad ottenere dagli istituti bancari i finanziamenti necessari a crescere. Questo territorio non deve sopravvivere, ma ha bisogno di migliorarsi: per questo c’è bisogno del contributo di tutti».