RAPPORTO BIENNALE 2022/2023 SULLA SITUAZIONE DEL PERSONALE MASCHILE E FEMMINILE DELLE AZIENDE CON PIU’ DI 50 DIPEDENTI

( Lavoro e Previdenza )

RAPPORTO BIENNALE 2022/2023 SULLA SITUAZIONE DEL PERSONALE MASCHILE E FEMMINILE DELLE AZIENDE CON PIU’ DI 50 DIPEDENTI

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato che il termine per la trasmissione del rapporto fissato al 30 aprile 2024 è differito al 15 luglio 2024

La Legge n° 162 del 5 novembre 2021 apportando modifiche al Codice delle pari opportunità estende l’obbligo di redazione del rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile, in precedenza previsto per le aziende con oltre 100 dipendenti, alle aziende con oltre 50 dipendenti.

Le aziende dovranno redigere l’apposito modello definito con Decreto Interministeriale del 29 marzo 2022. Il termine di trasmissione è  fissato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio.

Il Ministero del lavoro con avviso pubblicato in data 10 aprile u.s sul proprio sito internet comunica che il termine per la compilazione del rapporto biennale 2022/2023 è differito al 15 luglio 2024. Infatti è in corso una revisione dell’applicativo informatico al fine di semplificare la presentazione del rapporto, anche grazie a nuove funzionalità di precompilazione e di recupero delle informazioni pregresse.

Lo stesso Ministero informa che il modello per la redazione del rapporto sarà reso disponibile sul portale Servizi Lavoro a decorrere dal 3 giugno 2024. Si evidenzia che le aziende dovranno redigere il rapporto biennale utilizzando esclusivamente detto applicativo.

Il rapporto riguarda per ciascuna delle qualifiche di dirigenti, quadri, impiegati ed operai lo stato delle assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, nonché di fenomeni di mobilità, della Cassa Integrazione Guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.

Sono inoltre richieste informazioni e dati relativamente a: processi di reclutamento e selezione in fase di assunzione; procedure utilizzate per l’accesso alla qualificazione professionale e alla formazione manageriale; strumenti e misure resi disponibili per promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; presenza di politiche aziendali a garanzia di un ambiente di lavoro inclusivo e ri­spettoso e criteri adottati per le progressioni di carriera. Le informazioni ed i dati richiesti sono piuttosto numerosi pertanto si consiglia di provvedere a reperirli per tempo.

Il requisito occupazionale (più di 50 dipendenti) va determinato tenendo conto del numero di dipendenti occupati nell’intero complesso aziendale sia esso articolato in una o più unità produttive, in una o più sedi territoriali. Come occupati vanno considerati tutti i lavoratori con un contratto di lavoro subordinato inclusi i cassintegrati, i dipendenti in aspettativa, le lavoratrici ed i lavoratori in congedo di maternità, paternità o parentale.

Il computo dei lavoratori, ai fini della determinazione dell’obbligo di trasmissione del Rapporto biennale, deve riferirsi alla data del 31 dicembre del secondo anno del biennio considerato ovvero, per il biennio 2022/2023, il 31 dicembre 2023. Il Ministero del Lavoro ha chiarito che se alla data del 31 dicembre 2023 l’azienda impiegava oltre 50 dipendenti è tenuta all’adempimento, indipendentemente dalla circostanza che prima o subito dopo quella data il personale impiegato risultasse inferiore alla soglia dei 50 dipendenti.

Al termine della procedura informatica, qualora non vengano rilevati errori o incongruenze, l’applicativo rilascia una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto. La redazione del rapporto e il salvataggio a sistema dello stesso equivalgono alla trasmissione del rapporto alla Consigliera regionale di parità.

Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta, deve essere trasmessa dal datore di lavoro, con modalità telematica (tramite PEC), anche alle rappresentanze sindacali aziendali entro il termine previsto per la compilazione.

Qualora, nei termini prescritti, le aziende soggette all’obbligo di redazione non trasmettano il rapporto, l’Ispettorato del Lavoro competente per territorio invita le aziende stesse a provvedere entro 60 giorni. In caso di inottemperanza si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 516,46 a Euro 2.582,28.

Qualora l’inottemperanza si protragga per oltre 12 mesi, è disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda.

L’Ispettorato Nazionale del lavoro, nell’ambito delle sue attività, verifica la veridicità dei rapporti biennali sulla situazione del personale maschile e femminile. Nel caso di rapporto mendace o incompleto si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 1.000 a Euro 5.000.

Rif.

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